Skip to main content

La Repubblica ceca si trova nel pieno della propria transizione energetica. Secondo quanto riportato da CEZ, l’anno scorso le imprese ceche hanno richiesto l’11% in più di energia verde dal principale produttore della nazione.

Il processo di decarbonizzazione, ormai diventato un prerequisito di competitività internazionale, è supportato anche dalla classe politica che compie sempre più progressi in tale direzione.

I dati di CEZ e gli altri fornitori

“Praticamente ogni giorno abbiamo a che fare con aziende che vogliono risolvere la propria decarbonizzazione e i propri impegni climatici. Ridurre l’impronta di carbonio è fondamentale per molte aziende dal punto di vista della loro competitività sul mercato internazionale. Molte aziende straniere oggi subordinano la collaborazione con i partner commerciali nazionali alla decarbonizzazione”, ha affermato Kamil Čermák, direttore generale di ČEZ Esco.

Quanto detto, trova ampio riscontro nei dati statistici pubblicati dalla compagnia stessa e dai suoi concorrenti. ČEZ Esco ha incrementato la fornitura di energia alle aziende da fonti rinnovabili del 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quasi due terawattora (TWh). Parallelamente, la richiesta di energia nucleare è salita del 13%, con un prelievo di 630 gigawattora (GWh) dalle centrali.

Secondo Čermák, molte aziende stanno considerando l’installazione di impianti fotovoltaici sui propri edifici, come i tetti dei campus. ČEZ Esco ha completato 80 progetti del genere l’anno scorso e ne sta realizzando altri 40 attualmente. Tuttavia, si prevede che tali impianti soddisferanno solo una frazione dei fabbisogni energetici aziendali. Questo conferma sia gli sforzi compiuti fin ora, sia la veridicità delle ottimistiche previsioni del direttore di ČEZ, secondo cui si registrerà una crescita ancora più rapida della domanda nei prossimi anni.

Anche altri fornitori, come Prague Energetics (PRE), offrono energia verde ai clienti. Secondo il portavoce Karel Hanzelka, PRE mira a fornire circa 500 GWh di elettricità verde alle aziende quest’anno, con altri 71 GWh destinati a famiglie e piccole imprese. L’elettricità verde è principalmente prodotta da stazioni di biogas e centrali idroelettriche, con una quota proveniente da centrali fotovoltaiche.

E.ON propone da tempo ai clienti un’offerta di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili. “Negli ultimi anni, l’interesse per questo prodotto è stato altalenante, influenzato da eventi come la crisi energetica e la guerra in Ucraina, che hanno focalizzato l’attenzione sui prezzi e sulla sicurezza dell’approvvigionamento. Recentemente, c’è stato un rinnovato interesse per l’energia verde, soprattutto da parte di clienti consapevoli dell’impatto ambientale delle proprie scelte,” ha spiegato il portavoce Roman Šperňák.

Il piano per il 2033

Come già menzionato, il processo in atto di decarbonizzazione non può essere considerato solamente dal punto di vista economico, ma costituisce un aspetto cruciale del programma attuale del governo guidato da Petr Fiala del partito ODS. La classe politica deve affrontare la sfida di bilanciare le esigenze delle istituzioni e del mercato europeo con le possibili conseguenze sul mercato del lavoro interno. Questo è particolarmente rilevante considerando la prospettiva di chiusura delle centrali elettriche di Počerada e Chvaletice, insieme alle rispettive miniere di carbone di proprietà di Sev.en Energy, a causa delle recenti normative europee che potrebbero comprometterne la competitività.

A tal proposito, il ministro dell’Industria e del Commercio Jozef Síkela (del partito STAN) – uno dei principali artefici della legge per una transizione controllata dal carbone nel settore energetico entro il 2033, a partire dal 2025 – ha sottolineato la necessità di preparare una proposta legislativa che segni la fine dell’utilizzo del carbone e introduca un nuovo programma di strumenti pubblici di sostegno, da notificare a livello europeo. Síkela ha dichiarato: “Il mio obiettivo è ottenere una transizione controllata dal carbone attraverso l’istituzione di una scadenza per tale transizione”. Ha inoltre evidenziato la mancanza attuale di una “riserva di capacità”, che potrebbe portare la Repubblica Ceca a dover importare una considerevole quantità di energia elettrica.

In questo contesto, risulta fondamentale il sostegno del governo su vari fronti per garantire che la Repubblica Ceca mantenga il passo con gli altri Paesi europei in termini di competitività delle imprese locali e che gli sforzi compiuti producano gli effetti desiderati.

Fonte: https://oenergetice.cz/obnovitelne-zdroje-energie/zajem-ceskych-firem-o-bezemisni-elektrinu-loni-vzrostl-o-11-procent

Immagine generata dall’IA

Fonte grafica: www.storyset.com

Leave a Reply

Call Now Button