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Il sistema pensionistico della Repubblica Ceca ha chiuso il primo trimestre con un deficit di 25,7 miliardi di corone, il peggior disavanzo del periodo

Il sistema pensionistico della Repubblica Ceca ha subito importanti cambiamenti negli ultimi anni, a causa della crescente pressione demografica e del crescente deficit del bilancio pensionistico e affronta numerose sfide, tra cui un tasso di natalità in calo, un aumento dell’aspettativa di vita e una popolazione che invecchia, senza considerare il crescente deficit.

Qual è la situazione del sistema pensionistico in Repubblica Ceca

Il sistema pensionistico della Repubblica Ceca ha chiuso il primo trimestre con un deficit di 25,7 miliardi di corone, il peggior disavanzo del periodo. I dati attuali raccolti dal Ministero delle Finanze sulla gestione del sistema di assicurazione pensionistica mostrano come, per tutto lo scorso anno, le entrate hanno superato le spese per le pensioni di 21,5 miliardi di corone. L’ultimo aumento delle pensioni è avvenuto a Gennaio ma aumenteranno ancora da giugno a causa dell’inflazione ma in totale, quest’anno è previsto un calo di circa 80 miliardi di corone nell’assicurazione pensionistica ceca. Nel primo trimestre sono stati raccolti 147,4 miliardi di corone per l’assicurazione pensionistica cioè 13,1 miliardi di corone circa in più rispetto all’anno scorso ma nonostante ciò, le spese sono state quasi 29,6 miliardi in più rispetto al primo trimestre dell’anno precedente raggiungendo i 173,1 miliardi di corone.

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Panoramica del sistema pensionistico

Negli ultimi 15 anni la spesa pensionistica è raddoppiata avvicinandosi al livello di 600 miliardi di corone lo scorso anno, in particolare l’aumento ha subito un’accelerazione dopo le valutazioni straordinarie per compensare l’inflazione. Quest’anno invece, il 30% della spesa statale è prevista per le pensioni e dovrebbero essere pagate quasi 690 miliardi di corone. A proposito del sistema di assicurazione pensionistica, il Ministero delle Finanze sottolinea essere fortemente dipendente dal ciclo economico in particolare, il conto pensione risultava essere in eccedenza nel 2018 e 2019, 2004 e 2005 e poi nel 2007 e 2008. I disavanzi più elevati si erano però registrati negli anni di crisi del 2012 e 2013 per 55 miliardi di corone l’anno.  Secondo il rapporto del Consiglio nazionale del bilancio (NRR) sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, alla fine degli anni ’50 il saldo del sistema di assicurazione pensionistica poteva raggiungere il quattro per cento del prodotto interno lordo (PIL).  Al giorno d’oggi lo stato paga il nove percento (9%) del PIL (Prodotto Interno Lordo) alle pensioni ed entro la metà del secolo arriverebbe a pagarne quasi il tredici percento (13%).  Fino ad adesso, il livello massimo è stato registrato nell’anno della crisi del 2012 con il 9,5% del Prodotto Interno Lordo, al contrario la quota più piccola andata alle pensioni è avvenuta nel 2004 e nel 2007 con il 7,6% del PIL.

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Quali possono essere le soluzioni

Il ministero delle finanze afferma che se il sistema previdenziale è in deficit, non significa che lo Stato non abbia pensioni di vecchiaia, invalidità e reversibilità da pagare , tuttavia deve utilizzare altre fonti di finanziamento in bilancio che coprano il fabbisogno di maggiori spese pensionistiche. In aggiunta, gli economisti sottolineano che il sistema pensionistico è insostenibile infatti il governo vuole presentare proposte per i suoi cambiamenti di riforma a maggio. Si parla di una pensione anticipata per le professioni impegnative, di un pensionamento posticipato per le altre in base alla speranza di vita e agli anni di servizio, o di un aumento più moderato delle pensioni, aggiunta già stata applicata dal governo per la valorizzazione straordinaria di giugno. Quest’anno lo stato dovrebbe avere 15,4 miliardi di corone.

 

Fonte: https://www.patria.cz/

Fonte Grafica: https://storyset.com/

Fonte Immagini: https://pixabay.com/

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