Come il rallentamento dell’economia ha influenzato il tasso di occupazione
All’inizio del 2022 l’occupazione in Repubblica Ceca ha rilevato un aumento del 1,5%, il numero dei lavoratori ha infatti superato il livello del boom Pre-Pandemia di 5,45 milioni di persone. Nella seconda parte dello scorso anno però, l’andamento è cambiato a causa della recessione che ha colpito l’economia Ceca, portando ad una diminuzione del precedente numero di lavoratori con il conseguente calo della domanda del lavoro e una visione generale pessimistica per quanto riguarda le aspettative occupazionali. Il rispettivo calo ha colpito principalmente il settore del commercio, dei trasporti, l’industria alberghiera e dell’ospitalità perdendo in totale 28 mila lavoratori a cui si aggiungono le 15 mila persone dell’industria di trasformazione o “industria leggera”, parte del settore dominante della Repubblica Ceca, anch’esso interessato dalla recessione. Al contrario, la domanda occupazionale nel lungo periodo è leggermente migliorata nel settore dei servizi pubblici, della comunicazione e dell’informazione. In generale, nella visione d’insieme, il livello totale di occupazione nel 2022 è aumentato a ritmo elevato registrando una crescita di 1,7% ma è utile evidenziare come il mercato del lavoro dell’anno precedente fosse ancora fortemente influenzato dal post-pandemia, dalle restrizioni e dal mancato aumento di lavoratori nei settori chiave, dunque la base comparativa è inferiore. La crescita occupazionale nel 2022 è stata causata per i tre quarti dall’industria dei servizi, in particolare gli occupati del gruppo commercio, trasporti e ospitalità aumentarono di 26 mila e 24 mila per i servizi pubblici mentre al di fuori del settore terziario l’aumento è stato principalmente nel settore dell’edilizia.
Qual è la natura della disoccupazione in RC
In Repubblica Ceca la riduzione del tasso di disoccupazione, protagonista del 2021, iniziò a fermarsi agli inizi del 2022 ma nonostante ciò, non fu registrato un trend in aumento, infatti i dati provenienti dagli uffici di collocamento confermarono un normale andamento stagionale. Il tasso di disoccupazione generale registrato lo scorso Dicembre risultava comunque vicino al suo minimo storico con un tasso di 1,8% per gli uomini e 2,5% per le donne e oltretutto diminuì il numero di disoccupati di lunga durata che nel quarto trimestre del 2022 ha superato di poco i 30 mila e rappresentava soltanto un quarto del totale di tutti i disoccupati, livelli simili all’ultimo anno prima della pandemia. Ciò dimostra il fatto che una buona parte della disoccupazione in Repubblica Ceca è ancora di natura frizionale dunque legata al normale turnover nel mondo del lavoro e dipendente dalla frequenza con la quale i lavoratori cambiano lavoro e il tempo impiegato per trovarne uno nuovo. Nonostante la situazione, durante lo scorso anno, il timore e la paura delle persone sulla possibile crescita della disoccupazione sono aumentati, e la causa è principalmente legata alla negativa percezione del quadro economico del paese e la rispettiva preoccupazione sul peggioramento finanziario famigliare. Ad ogni modo, lo sconforto e i dubbi generali non raggiungono i picchi della pandemia e al contrario, vi è stata una diminuzione all’inizio del 2023.
Quali sono i prospetti per il 2023
Le previsioni delle imprese sull’economia Ceca, per quanto riguarda l’occupazione, sono leggermente peggiorate in confronto alla visione ottimista dell’inizio del 2022 e a Febbraio di quest’anno, il tasso di occupazione è diminuito toccando il livello più basso registrato da Marzo 2021, quando oltretutto le prescrizioni anti-pandemia erano all’apice. I prospetti negativi riguardano principalmente il settore secondario ovvero l’industria nei suoi sotto settori e le costruzioni, ma allo stesso modo il commercio al dettaglio e il settore dei servizi non prevedono un grande cambiamento a livello di aspettative occupazionali rispetto all’anno precedente. Ciò è confermato dai dati di Gennaio 2023 quando l’offerta di lavoro è stata inferiore al numero di tutte le domande, rispettivamente 281 mila contro 283 mila e in particolare, la diminuzione maggiore dell’offerta, è stata nei lavori che richiedono una qualifica minima, 23% in meno in confronto a Gennaio 2022. Sicuramente, questo può essere in minima parte influenzato dall’incipiente integrazione dei rifugiati dall’Ucraina. In aggiunta il numero di stranieri che lavorano in Repubblica Ceca è in continuo aumento, 800 mila i dipendenti rilevati a Novembre e sono molte le imprese che scelgono di assumere all’estero, in particolare nell’industria, nelle costruzioni e in alcuni settori dei servizi.
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