Si punta ad una riduzione del deficit di bilancio di 70 miliardi di corone
Il governo ceco punta all’adeguamento delle tasse senza aumentare il carico fiscale. Si deciderà quindi si adeguare il sistema pensionistico aumentando l’età pensionabile o ridurre il numero dei dipendenti pubblici o l’annullamento del sostegno statale al risparmio edilizio. Parola del primo ministro Petr Fiala durante una visita di bilancio al ministero delle Finanze. Il ministro delle finanze Zbyněk Stanjura vuole discutere il pacchetto di consolidamento in primavera alla Camera dei rappresentanti e al Senato. Tuttavia, nessuna decisione sulle misure da attuare è stata approvata. Al contrario, il viceministro del lavoro e degli affari sociali Šárka Jelínková, ha dichiarato che c’è il consenso nel governo sull’aumento del prelievo fiscale, tanto che molto sostengono debba aumentare del 60% in tre anni, ma il vice-primo ministro e il ministro per lo sviluppo regionale Ivan Bartoš si sono opposti.
Questi interventi sono necessari in quanto negli ultimi anni (2020, 2021) si sono registrati i peggiori risultati economici di sempre, nel 2022 in particolare si è registrato un deficit di 360,4 miliardi di corone ceche. Nel 2023 il governo vuole lavorare per migliorare in queto senso e diminuire il deficit di bilancio a 295 miliardi di corone. Tuttavia, il rapporto debito/PIL in quest’anno dovrebbe raggiungere il 45,8%, livello più alto di sempre.
Il governo vuole rafforzare il controllo statale sulle infrastrutture energetiche, per questo si sta valutando la ristrutturazione della società energetica ČEZ, di cui lo stato detiene una quota di maggioranza. Le discussioni avrebbero dovuto vertere sulla separazione delle vecchie risorse energetiche di CEZ, come le centrali a carbone, nucleari e le fonti di energia rinnovabile. Fiala ha sottolineato oggi che il dibattito sulla sicurezza energetica non deve limitarsi al solo controllo statale sulle infrastrutture energetiche, ma anche garantire sufficienti fonti di energia, in particolare per sviluppare le fonti rinnovabili e l’energia nucleare, e liberarsi dalla dipendenza da fornitori di energia inaffidabili come la Russia.
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