Skip to main content
Si prevedono tre anni di tassazione straordinaria, previsti 125 miliardi di corone

Con Windfall tax si intende la tassazione (dal 40 al 60 per cento) sui profitti straordinari dei produttori di energia. Rimarrà in vigore per i prossimi tre anni, dal 2023 al 2025, ha specificato il ministro delle finanze ceco e alla fine si prevede di ottenere circa 125 miliardi di corone, con i quali sarebbe in grado di coprire la maggior parte delle spese per la misura del tetto massimo dei prezzi dell’energia nel prossimo anno. Questo vale se il prezzo dell’elettricità e del gas rimane stabile. Se aumentasse, lo Stato dovrebbe sovvenzionare i fornitori ulteriormente della differenza tra il prezzo di acquisto più elevato e il prezzo massimo. Secondo l’ex ministro dell’Industria e del Commercio Karel Havlíček (ANO), questo è l’ostacolo degli aiuti energetici statali, mettendo il governo in una situazione di incertezza per il bilancio dello Stato. Nonostante l’elevata spesa del bilancio statale per l’assistenza energetica, non è previsto nessun aumento delle tasse per i cittadini, ha specificato Kupka (ministro dei trasporti), aggiungendo che “questa tassa è solo straordinaria per le società energetiche”.

La Windfall tax verrà applicata alla quota di utile eccedente la media negli anni 2018 – 2021 delle aziende operanti nei settori di produzione e commercio di energia, bancario, minerario, di petrolio e combustibili fossili. L’imposta riguarderà solo le grandi banche con ricavi da interessi superiori a sei miliardi di corone e le imprese energetiche con ricavi superiori a due miliardi di corone. “Se non fosse per l’aggressione di Putin in Ucraina e i relativi impatti principalmente energetici, oggi non parleremmo di tasse straordinarie. Ma la guerra genera nuove spese per decine, forse anche centinaia di miliardi di corone, e queste non possono andare solo al disavanzo del bilancio dello Stato. E accanto a ciò, abbiamo aree dell’economia, come l’energia, le banche o il petrolio, che generano profitti in eccesso elevati non a causa dell’innovazione o della fornitura di servizi migliori ai clienti, ma a causa di fattori esterni. Ad esempio, a causa della rapida crescita dei tassi di interesse o dei prezzi dell’energia e delle materie prime energetiche”, afferma il ministro delle finanze Zbyněk Stanjura.

Ovviamente non mancano le critiche. Secondo il vicepresidente dell’opposizione Karel Havlíček il modo più efficace per limitare i costi della crisi energetica è di determinare il prezzo direttamente ai produttori in base alle fonti, così riducendo i loro profitti. Per quanto riguarda la tassazione alle banche, temono che queste la facciano ricadere alle piccole e medie imprese. L’Associazione Bancaria Ceca sostiene che la nuova imposta non è sistematica e non sarà efficiente. “Le banche dovrebbero essere partner del governo in un periodo di rallentamento dell’economia. Indebolirle in questo modo è un grande errore” ha dichiarato la direttrice esecutiva della CBA Monika Zahálková e ha proposto, invece della tassa sugli utili straordinari, un sostegno per alloggi a prezzi accessibili, finanziamento del fondo statale per le infrastrutture di trasporto, assistenza nella copertura degli obblighi finanziari, investimenti nella digitalizzazione dello Stato e la cooperazione con la Banca nazionale di sviluppo. Si è rivelata critica anche la società Sev.en, che gestisce miniere e centrali a lignite, sostenendo che l’imposta penalizza le fonti di energia più economiche, come appunto la lignite.

Fonti: https://www.seznamzpravy.cz/https://www.mfcr.cz/https://ct24.ceskatelevize.cz/https://www.camic.cz/
Fonte immagine: https://currentaffairs.adda247.com/
Fonte grafiche: https://storyset.com/

Leave a Reply

Call Now Button