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Il tasso di cambio e la sua importanza in termini economici

Che cos’è il tasso di cambio?

Il tasso di cambio (exchange rate) rappresenta uno degli argomenti più sentiti e importanti della materia economica, il quale finisce per influenzare ogni giorno la vita di cittadini, investitori, imprenditori e alle volte anche la stabilità delle economie di molti Governi.

Il tasso di cambio viene definito come il prezzo di una valuta espressa in termini unitari di un’altra valuta. L’exchange rate consente di trovare una relazione tra una valuta domestica e una valuta estera, ad esempio per gli italiani la valuta domestica è l’euro e una possibile valuta estera è la corona ceca. Le due valute, appartenenti a due sistemi monetari diversi vengono equiparate in una relazione grazie al tasso di cambio. Questo consente infatti, di tradurre in euro una certa quantità di corone ceche e viceversa tradurre un prezzo in corone ceche in una certa quantità di euro.

Modalità per esprimere il tasso di cambio

La comprensione del tasso di cambio è racchiusa in una semplice operazione matematica, quale la divisione. Cosa più importante è capire il ruolo che svolgono le valute poste al numeratore e al denominatore. Il cambio può essere espresso in due modi diversi:

  • incerto per certo: il cambio indica la quantità (incerta) di moneta domestica necessaria per scambiare un’unità di moneta estera (certa). È il caso di cui vediamo il prezzo di un prodotto venduto all’estero e intendiamo sapere quanto vale in termini di valuta domestica.
  • certo per incerto: il cambio indica la quantità variabile di moneta estera (incerta) necessaria per scambiare una sola unità di moneta domestica (certa). In tale modo è possibile comprendere quanta moneta estera è possibile comprare per ogni unità di moneta domestica in possesso.
Come funziona il tasso di cambio?

Considerando il cambio EUR/CZK, è possibile sapere quanto vale una certa quantità di euro in corone e inoltre quante corone ceche possono essere comprate con un euro. Disponendo degli euro, è sufficiente moltiplicare la quantità di euro per il tasso di cambio EUR/CZK

EUR * EURCZK = CZK 

In base alle quotazioni riportate sul Il Sole 24 Ore, la quotazione EUR/CZK, il 12 gennaio 2022 ha aperto le contrattazioni a 24,412 e in base alla formula precedente un capitale iniziale di 1000€ convertito in corone ceche restituisce un montante finale pari a 24,4412 CZK.
Per comprendere invece quanti euro corrispondo ad una certa quantità in corone ceche basta svolgere l’operazione opposta:

(CZK/CZKEUR) = EUR 

Che cosa s’intende per apprezzamento e deprezzamento di una valuta?

L’apprezzamento e il deprezzamento fanno riferimento all’andamento del valore di una valuta rispetto alle altre. L’apprezzamento fa riferimento all’aumento di valore di una moneta rispetto alle altre. L’apprezzameto nel dettaglio è determinato da una serie di motivi, tra cui la politica del governo, i tassi di interesse, i saldi commerciali e i cicli economici. Ad esempio, se l’euro si apprezza vuol dire che è diventato più forte comparato con altre valute, quindi è possibile con gli euro comprare maggiori quantità delle altre valute. Al tempo stesso, il prezzo di un euro è aumentato per chi lo vuole comprare usando altre valute.
L’apprezzamento di una valuta rispetto alle altre, può comportare diversi effetti per l’economia, tra cui:

  1. i costi di esportazione aumentano: se la corona ceca (valuta nazionale in questo caso) si apprezza, gli stranieri troveranno i beni della Repubblica Ceca più costosi perché devono spendere di più per i beni espressi in CZK. Ciò significa che con il prezzo più alto, il numero di merci nazionali esportate probabilmente diminuirà.
  2. le importazioni sono più economiche: se le merci ceche diventano più costose sul mercato estero, le merci straniere e dunque le importazioni diventeranno più economiche per la Repubblica Ceca, potendo quindi acquistare più merci importate dall’estero. Tutto ciò si traduce in un vantaggio di prezzi più bassi.

Allo stesso modo, il deprezzamento di una valuta fa riferimento alla perdita di valore di una valuta rispetto alle altre. Il deprezzamento della valuta può verificarsi a causa di fattori considerati fondamentali in economia, tra cui i differenziali dei tassi di interesse, l’instabilità politica o l’avversione al rischio tra gli investitori. In particolare, se l’euro si deprezza, significa che si è indebolito rispetto alle altre valute, dunque potrà comprare minori quantità di queste ultime. Il prezzo di un euro sarà perciò minore per chi lo intende acquistare usando altre valute. Una valuta deprezzata ha dunque meno valoremeno costosa) e perciò può essere scambiata (può acquistare) una quantità inferiore di valuta estera. Una valuta deprezzata, valendo di meno, permette di acquistare meno beni prodotti all’estero denominati in valuta estera. Allo stesso modo, con il deprezzamento, le importazioni risultano più care mentre i beni prodotti internamente e le esportazioni sono meno costosi. Perciò, come risultato finale, il deprezzamento di una valuta riduce il prezzo delle esportazioni rispetto al prezzo delle importazioni.
Il deprezzamento di una valuta, se ordinato e graduale, migliora la competitività delle esportazioni di una nazione e può migliorare il suo deficit commerciale nel tempo. Ma un repentino e considerevole deprezzamento della valuta può spaventare gli investitori stranieri che temono che la valuta possa deprezzarsi ulteriormente, portandoli a ritirare gli investimenti di portafoglio fuori dal paese. Queste azioni eserciteranno ulteriori pressioni al ribasso della valuta.

 

Come viene determinato il tasso di cambio tra due valute?

La risposta più immediata è che questo venga determinato dalla domanda e dall’offerta sul mercato dei tassi di cambio, denominato anche Foreign Exchange Market, un mercato decentralizzato in cui tutte le valute sono scambiate in tutto il mondo, attraverso degli ordini elettronici e realizzati in tempo reale con una modalità market-makers.

Come in tutti i mercati di scambio, i prezzi sono determinati mediante l’interazione di domanda e offerta. Se la domanda di una valuta cresce, il prezzo della stessa valuta aumenterà e dunque sarà necessario utilizzare meno di una valuta per poter acquisire altre valute. In altre parole, questa valuta si è apprezzata. Allo stesso modo, se c’è più offerta di una valuta, il prezzo della stessa scenderà e come risultato vi è il deprezzamento della stessa valuta.

Gli operatori del mercato sono interessati al tasso di cambio?

Sul palcoscenico economico esistono svariate tipologie di operatori che agiscono sul mercato dei cambi con necessità e intenzioni non sempre allineate tra loro.

Banche centrali e Governi

Le banche centrali e i Governi sono i primi decisori e operatori del mercato valutario. Questi intervengono per stabilizzare la propria valuta domestica ed evitare che il tasso di cambio oscilli troppo. Le operazioni con cui i Governi operano all’interno del mercato delle valute prendono il nome di operazioni di mercato aperto, attraverso cui viene immessa moneta per soddisfare una richiesta di acquisto della valuta domestica oppure mediante il riacquisto della stessa valuta domestica sul mercato aumentandone la domanda e facendo si che questa si apprezzi.

Importatori ed esportatori

Questa seconda categoria di operatori del mercato, utilizzano il mercato dei cambi per poter portare avanti la propria attività commerciale tra paesi con valute diverse. Gli esportatori, desiderano che la propria valuta domestica si deprezzi, dunque che sia più debole, per incrementare il numero di esportazioni, perchè gli acquirenti esteri sarebbero avvantaggiati dal cambio favorevole.

A differenza di questi gli importatori, sperano di avere una valuta interna più forte rispetto alle altre, in modo da comprare una grande quantità di valuta estera e quindi importare molta merce con poca valuta domestica. Il loro interesse è l’apprezzamento della valuta interna.

Multinazionali

Tutte le società che realizzano dei beni in un paese con una certa valuta domestica e vendono gli stessi beni in un’altra valuta estera, sperano che la valuta di produzione si deprezzi. In questo modo, le somme di valuta estera (relative alla vendita) che torneranno in patria, cambiandole in valuta domestica (di produzione), varranno molto di più in termini di valuta domestica.

Conclusioni

Il tasso di cambio nel contesto economico internazionale svolge un ruolo fondamentale. Le variazioni dei tassi di cambio tra le diverse valute determinano importanti conseguenze per le bilance commerciali delle nazioni. Una valuta nazionale forte e in via di apprezzamento comporta un costo minore di valuta estera in termini di valuta domestica, riuscendo a stimolare e favorire le importazioni ma rendendo più onerose le esportazioni e gli acquisti di altre valute in termini della valuta nazionale. In maniera opposta, una valuta più debole e quindi deprezzata rispetto alle altre comporta come conseguenza diretta un’aumento delle esportazioni e acquisti provenienti dall’estero, ma uno scarso dinamismo per le importazioni interne. L’equilibro di importazioni e esportazioni deve essere valutato attentamente da parte dei Governi centrali, i quali influiscono sul tasso di cambio acquistando o vendendo valuta straniera, al fine di raggiungere specifici obiettivi e agevolare l’economia dei rispettivi paesi. Il tasso di cambio è quindi uno strumento importante per misurare lo stato di salute e la competitività di un’economia.

Fonte: Tasso di cambio: scopri che cos’è e come calcolarlo in questa guida (banca-online.info)
Fonte grafica: Storyset.com

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