L’Eurostat (ufficio statistico dell’Unione europea) ha pubblicato all’inizio di novembre, i dati relativi alla disoccupazione generale e giovanile per il settembre 2021 sia nell’area euro che nell’Unione europea.
L’Eurostat, in base alle definizioni dell’OIL (organizzazione internazionale del lavoro) definisce persone disoccupate tutti coloro con un età compresa tra i 15 e i 74 che:
-sono senza lavoro;
-sono disponibili a iniziare un impiego entro le due settimane successive;
-e hanno cercato attivamente un impiego durante le quattro settimane precedenti;
Per tasso di disoccupazione si definisce il numero di persone disoccupate in percentuale rispetto alla forza lavoro, mentre quest’ultima espressione considera sia il numero di persone disoccupate che occupate. Il tasso di disoccupazione giovanile è in percentuale il numero di persone con età compresa tra i 15 e i 24 anni rispetto alla forza lavoro avente la stessa età.
Nel settembre 2021, l’area euro ha registrato un tasso di disoccupazione pari al 7,4%, in calo rispetto al 7,5% di agosto 2021 e l’8,6% nel settembre 2020. L’Unione Europea registra invece un tasso di disoccupazione pari al 6,7% nel settembre 2021, in discesa se comparato al 6,9% dell’agosto 2021 e del dato di settembre 2020 pari al 7,7%.
Per ciò che riguarda la disoccupazione giovanile, nel settembre 2021, 2.815 milioni di under 25 erano disoccupati nell’UE, di cui 2.307 milioni nell’area euro. Comparato con agosto 2021, tali numeri sono diminuiti di 45.000 per l’UE e di 38.000 per la zona euro. In termini percentuali, il tasso di disoccupazione giovanile nel Settembre 2021 è sceso a 15,9% nell’UE mentre nell’area euro questo dato tocca il 16,0% , contro i rispettivi 16,1% e 16,3% del mese precedente.
La Repubblica Ceca si posiziona al primo posto sia nella classifica della disoccupazione generale sia in quella specifica per la disoccupazione giovanile. Dato importante per il paese che fa registrare nel settembre 2021, un tasso di disoccupazione pari al 2,6%, in calo rispetto all’agosto 2021. Completano il podio i Paesi Bassi e Malta con il 3,1% e il 3,2%.
L’Italia si colloca nella parte bassa della classifica, facendo registrare un tasso di disoccupazione generale pari al 9,2%, peggio solo di Grecia e Spagna.
La Repubblica Ceca inoltre fa registrare anche il più basso tasso di disoccupazione giovanile in Unione Europea. Nel settembre 2021 la nazione tocca il 6,3%, dato in forte discesa rispetto all’8,2% dell’agosto 2021. Il paese è seguito da Germania e Cipro con il 6,6% e il 6,8%. Il fondo della classifica è occupato invece da Spagna, Italia e Svezia, rispettivamente con il 30,6%, 29,8% e 25,1%.
Quali sono i motivi che rendono la Repubblica Ceca il paese europeo con il più basso tasso di disoccupazione giovanile? Il sistema universitario in Repubblica Ceca è indirizzato a ridurre la distanza tra sistema educativo e mondo del lavoro. Giovani da tutto il mondo sono stimolati a studiare in Repubblica Ceca, considerando l’elevata offerta formativa delle università pubbliche e i costi competitivi degli istituti privati. Anche se uno studente finisce il percorso universitario in inglese senza una buona conoscenza della lingua ceca, ci sono molteplici opportunità di trovare un impiego in una compagnia internazionale. Di solito, imprese del genere, offrono una grande prospettiva di crescita combinata a un welfare lavorativo competitivo e salari elevati.
La coesione tra sistema educativo e mondo del lavoro consente agli studenti universitari di prendere parte a project works in collaborazione con aziende del territorio e non, sviluppando soprattutto le competenze trasversali, le cosiddette soft skills, come teamworking, comunicazione, problem-solving e creatività, permettendo cosi una facile entrata nel mondo del lavoro.
La disoccupazione giovanile in Repubblica Ceca registra un valore molto basso se comparato con altre nazioni europee anche grazie all’elevata efficacia dei servizi pubblici per l’impiego, la flessibilità contrattuale offerta nel mondo del lavoro, l’imposizione fiscale agevolata di cui possono godere i datori di lavoro rispetto ad altri paesi dell’UE e non meno importanti stipendi in media più elevati rispetto a molti altri Paesi.
Fonte: http://ec.europa.eu