Scarsità di dipendenti, le aziende vogliono un cambiamento nel mercato del lavoro

La carenza in Rep. ceca di lavoratori continua a essere tema da prima pagina. Sembrava che la pandemia avrebbe provocato una ondata di disoccupazione, invece sta accadendo l’opposto. Si calcola che in Rep. ceca ci siano attualmente 358 mila posizioni scoperte, cifra persino superiore al periodo precedente alla crisi sanitaria. La mancanza di lavoratori assilla le aziende di quasi tutti i settori. “È’ uno dei più grandi problemi dell’attuale fase di ripartenza, che ci impedisce di approfittare pienamente della fase economica favorevole in arrivo” afferma Radek Špicar, vicepresidente dell’Unione ceca dell’Industria e dei Trasporti. A peggiorare le cose è la vicinanza della Germania, la cui economia sta letteralmente “risucchiando” anche lavoratori cechi.

Il problema del turnover

Nella Repubblica Ceca mancano attualmente oltre 350.000 dipendenti e altri 750.000 andranno in pensione nei prossimi venticinque anni. Ogni anno ci sono circa 30.000 pensionati in più rispetto al numero dei giovani laureati nel mercato del lavoro. La situazione su questo mercato è ulteriormente complicata dalla mancanza di una profonda riforma delle pensioni che dia maggiori certezze per il futuro.

Le dichiarazioni

Lo ha annunciato giovedì in una conferenza della Confederazione dell’industria e dei trasporti della Repubblica Ceca, secondo la quale negli ultimi vent’anni ci sono state cinque commissioni pensionistiche, ma nessuna di esse ha risolto questa riforma. “In questo momento abbiamo urgente bisogno di lavoratori stranieri, senza di loro non saremo in grado di far fronte al boom post-pandemico”, ha affermato Radek Špicar, vicepresidente dell’Associazione, secondo cui le aziende non riescono a prendere ordini, né a consegnare le commesse senza ritardi. I rappresentanti dei datori di lavoro hanno quindi invitato i partiti candidati a concentrarsi sulla semplificazione delle modalità per aumentare i lavoratori stranieri, sull’avvio della riforma delle pensioni e sul sostegno legislativo a forme di lavoro e orari flessibili dopo le elezioni. “Le aziende ceche non sono mai state tra le promotrici di orari di lavoro alternativi”, ha ammesso Špicar, aggiungendo che la pandemia ha tuttavia cambiato il loro approccio.

Ferrovie trascurate

Secondo i datori di lavoro, il governo eletto dovrebbe concentrarsi, tra l’altro, su un maggiore sostegno alla riqualificazione, in modo che soprattutto le persone più anziane o meno istruite possano adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro, alla digitalizzazione, all’istruzione o al sostegno alla scienza e alla ricerca o all’esportazione verso paesi terzi dell’Unione Europea.

Fonte: iDNES